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Il nuovo volto dell’uomo di Neanderthal ricostruito grazie anche al Fapab research center di Avola

Un’équipe di studiosi, coordinata dal paleopatologo Francesco Galassi, ha ricostruito le fattezze dello scheletro trovato nel 1908 nella grotta di La Chapelle-aux-Saints, in Francia, appartenente a un Homo neanderthalensis vissuto circa 50.000 anni fa

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L’uomo di Neanderthal ha un nuovo “volto”, ricostruito grazie al paziente lavoro di ricerca di una equipe internazionale coordinata dal paleopatologo Francesco Galassi, fondatore del centro Fapab con sede ad Avola.

La notizia è stata pubblicata su “Livescience” nei giorni scorsi e ripresa da altre importanti testate specializzate.

Nel 1908 un gruppo di ricercatori scoprì, nella grotta di La Chapelle-aux-Saints, nel centro-sud della Francia, uno scheletro quasi completo di Homo neanderthalensis. Adesso è stato possibile, grazie a un team internazionale, ricostruirne le fattezze. Si tratta di un viso  con un’arcata sopracciliare molto marcata, orbite oculari grandi e lineamenti  decisi.

Dopo un lungo studio che ha coinvolto tantissimi studiosi di diverse università mondiali, l’artista forense Cícero Moraes, noto grafico brasiliano esperto in ricostruzioni facciali di individui del passato e tra i coautori dello studio, ha prima generato la forma del viso, poi ricostruito digitalmente, sulla base di precisi marcatori, la pelle e i muscoli dell’uomo; infine ha reso l’approssimazione più realistica realizzando due immagini: una senza particolari dettagli e un’altra più dettagliata con elementi come barba e capelli. Moraes ha così reso graficamente i due volti dell’uomo, vissuto tra i 47.000 e i 56.000 anni fa e morto all’età di circa 40 anni.

Lo studio presentato di recente in forma di poster al congresso di Altamura “Abissi del Tempo” ha visto coinvolto il dr. h.c. Cicero Moraes (Brasile), l’Università di Lodz (Francesco M. Galassi), il FAPAB Research Center (Claudia Portaro, Valentina Vittori, Emanuele Torrisi, Luigi Lambusta, la Flinders University (Elena Varotto, Michael E. Habicht), l’Università di Palermo (Luca Sineo), l’Università di Torino (Emilio Nuzzolese), l’Università di Roma “Unicamillus” (Mario Torreggianti).


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