Oltre cinquanta opere riunite in un progetto site specific, realizzato per gli ambienti vibranti di storia del settecentesco Palazzo Giardinelli di Palermo, conducono il visitatore in uno spazio fisico e mentale che sfoca confini e dilata orizzonti, invitandolo a spostare punti di vista e immergersi in una dimensione di pensiero aperta, ricettiva, liberata da preconcetti e sovrastrutture culturali.
Sarà inaugurato il 26 maggio lo spazio espositivo di Palermo dell’artista e architetto avolese, ma residente da anni negli Usa, Giuseppe Munafò.
Al centro delle sue opere un “dialogo” con un albero, nello specifico un ficus. Il processo creativo parte dall’immagine scattata con il suo cellulare che fotografa la corteccia, i robusti rami temprati dalle intemperie e il sontuoso fogliame stagliato sullo sfondo del cuore.
“Mettersi in ascolto dell’albero per Giuseppe Munafò è stato un evento improvviso, inaspettato, giunto tuttavia dopo molti anni di elaborazioni poetiche e formali intorno al concetto di luce, che irradia e fonde atemporalmente le ere, i mondi, i luoghi, permeando di intelligenza e vita entità umane, vegetali, minerali, ogni oggetto che ci circonda” le parole del critico d’arte Silvana Nota.
Giuseppe Munafò progetta l’allestimento come un percorso esperienziale interattivo. Il suo “Effusion space” segna l’inizio di un nuovo percorso artistico ed espositivo per il quale Munafò ha scelto la terra natìa ma nel segno dell’internazionalità.
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