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Avola, servizi cimiteriali, “la città che vorrei” al vicesindaco Grande: “chiediamo un confronto pubblico”

Ennesimo capitolo sulla diatriba relativa ai servizi cimiteriali ad Avola

Riceviamo e pubblichiamo una nota inoltrata dall’associazione “la città che vorrei” e relativa alla diatriba sui servizi cimiteriali ad Avola che vede contrapposti, da diversi giorni, la suddetta associazione e l’assessore al ramo Massimo Grande:

Buon risveglio caro avvocato Grande, Vicesindaco e Assessore ai Servizi cimiteriali della nostra Città!
Un anno fa sono apparsi, su un mensile locale, due articoli sui servizi cimiteriali. Sono seguiti interventi sui social e su Canale 8.
23 febbraio 2023: l’Associazione “La città che vorrei” organizza un incontro pubblico sul tema “Il caro estinto..,anzi carissimo – Viaggio nei servizi cimiteriali”. L’intera Amministrazione, nonostante l’invito scritto e protocollato, non viene, non si scusa e perde l’occasione di un confronto, esattamente quello che lei auspica nella sua replica.
In assenza di dialogo, l’Associazione, due mesi fa, chiede, ai sensi della legge sull’accesso civico, di poter visionare il famoso registro delle vecchie sepolture che, stando ai si dice, sarebbe andato distrutto in un incendio. Trascorsi abbondantemente i 30 giorni previsti dalla legge senza un riscontro, è stato richiesto al Responsabile dell’anticorruzione e della trasparenza di riesaminare l’istanza. Dopo qualche ora, finalmente, arriva il via libera da parte dell’Ufficio che invita i rappresentanti dell’Associazione a concordare la visita al Cimitero. Nel corso dell’incontro la responsabile del servizio, rispondendo ad una precisa domanda sulla digitalizzazione del registro, rimane nel vago.
Alla successiva domanda sull’incendio, risponde che occorre risalire all’ultimo conflitto mondiale. Questa la ricostruzione dei fatti.
Leggiamo, su un giornale on line, questa sua replica che salta a piè pari un intero anno di silenzi da parte sua e, con un colpo di teatro, ora rassicura la cittadinanza scrivendo che il registro, i fascicoli e quant’altro sono stati digitalizzati sin dal 2012; che esiste un’altra copia del registro custodita al Comune; che è garantita la sicurezza in quanto sin dal 2016 è stato realizzato un impianto di video sorveglianza; che i cancelli del cimitero sono aperti fin dagli anni 90. Dichiara infine la massima disponibilità di uffici e amministratori a dare informazioni e chiarimenti “anziché scatenare tempeste in un bicchiere d’acqua che disorientano la cittadinanza e fanno perdere tempo a tutti”.
Gentilissimo assessore, il confronto democratico non è assimilabile alla perdita di tempo. Il suo riferimento agli anni Novanta, non tiene conto che all’epoca e fino a qualche anno fa, al Cimitero erano presenti un custode e alcuni operai seppellitori. Sarebbe stato illogico tenere i cancelli chiusi con tutto quel personale in servizio.
I furti e i danneggiamenti di cappelle che si ripetono mal si conciliano con le sue rassicurazioni sulla sicurezza. Ci auguriamo che l’impianto di video sorveglianza possa, se attivo, aiutare lo svolgimento delle indagini da parte delle forze dell’ordine. Se non c’è un custode, chi apre e chiude i cancelli del Cimitero?
Chiediamo, infine, la sua disponibilità ad un confronto pubblico sui servizi cimiteriali. Considerato che da undici anni lei riveste il ruolo di assessore riteniamo che lo debba alla comunità cittadina“.


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