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Avola, aggredirono con un coltello due minorenni: tornano in libertà padre e figlio. Avrebbero difeso un familiare da atti di bullismo

La vicenda in questione trarrebbe origine quindi da atti di bullismo perpetrati in modo reiterato dalle presunte persone offese nei confronti del fratello e figlio degli indagati, ancora minorenne

Tornano in libertà Sebastiano Bologna classe 2002 e Giovanni Bologna classe 1976, avolesi, rispettivamente padre e figlio. Entrambi erano stati arrestati in quanto ritenuti responsabili di aver partecipato a una rissa utilizzando un’arma da taglio dopo che il 30 maggio aggredivano due minori, rispettivamente di 17 e 15 anni che hanno riportato entrambi gravi ferite. Il 21 giugno 2023 il Gip del Tribunale di Siracusa ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari emessa il 9 giugno, rimettendo quest’ultimi in piena libertà.

È il risultato dell’interrogatorio di garanzia cui si sono sottoposti padre e figlio, assistiti dai propri legali, gli avvocati Antonino Campisi e Antonio Cappello, le cui posizioni si fanno adesso un po’ più leggere e defilate rispetto ai fatti in contestazione, anche se restano indagati per i gravi reati di lesioni personali, deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, aggravate e porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere, accuse che entrambi respingono dichiarandosi di essere innocenti e le uniche reali vittime nella vicenda in contestazione.

Entrambi gli imputati si sono sottoposti il 15 giugno scorso alle domande del Gip del Tribunale di Siracusa e hanno ribadito subito di essere estranei ai fatti contestati e tutto quanto gli è servito ad ottenere la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari in essere, ricostruendo i fatti e fornendo specifiche indicazioni ed ulteriori dettagli meritevoli di approfondimento: secondo la difesa padre e figlio avrebbero subito un agguato dai due minorenni che avrebbero compiuto atti di bullismo nei confronti dell’altro componente della famiglia e che il coltello apparteneva proprio ai due ragazzi. La vicenda in questione trarrebbe origine quindi da atti di bullismo perpetrati in modo reiterato dalle presunte persone offese nei confronti del fratello e figlio degli indagati, ancora minorenne.

Sostenendo che fosse a quel punto venuta meno l’esigenza cautelare, i legali hanno depositato istanza per i propri assistiti a seguito della quale hanno ottenuto la revoca del provvedimento degli arresti domiciliari agli stessi applicata dal Gip. I due rimessi in stato di libertà rimangono adesso esclusivamente sottoposti all’indagine mossa dalla Procura della Repubblica di Siracusa.


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