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Avola, a processo perché avrebbe rivelato alle pompe funebri i pazienti in punto di morte: assolto autista del 118

Dopo una lunga attività istruttoria, tutti i testimoni escussi sia dalla difesa, sia dall'accusa hanno affermato che nessun dipendente del 118, men che meno l'imputato G.L., ha mai consigliato e/o comunicato alla summenzionata agenzia di Onoranze funebri i nominativi di soggetti che erano entrati in codice rosso e/o persone in fin di vita

G.L., avolese, autista del 118 dell’ambulanza Siena Bravo 4, difeso dagli avvocati Antonino Campisi e Paolo Sirugo, con sentenza emessa dal Tribunale penale di Siracusa, è stato assolto perchè il fatto non sussiste, sentenza quest’ultima corroborata anche dalla richiesta di assoluzione dello stesso Pubblico Ministero.
L’uomo,  nel 2020 fu rinviato a giudizio perchè, a dire degli inquirenti, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, operando nella qualità di dipendente della Seus s.c.p.a. ed, in quanto tale, autista del 118 , quindi incaricato di pubblico servizio, al fine di procurare un ingiusto profitto patrimoniale a Francesco Giamblanco , ai titolari dell’agenzia di Onoranze funebri “Il Fiorista” di Desirèe Crapula, nonchè al dipendente della stessa, si avvaleva illegittimamente di notizie d’ufficio che dovevano rimanere segrete, rivelando al Giamblanco la presenza di pazienti in codice rosso oppure prossimi al decesso.

Dopo una lunga attività istruttoria, tutti i testimoni escussi sia dalla difesa, sia dall’accusa hanno affermato che nessun dipendente del 118, men che meno l’imputato G.L., ha mai consigliato e/o comunicato alla summenzionata agenzia di Onoranze funebri i nominativi di soggetti che erano entrati in codice rosso e/o persone in fin di vita. Non solo, da un’attenta indagine difensiva svolta dagli avvocati  Campisi e Sirugo, è stato dimostrato che G.L. nel periodo inerente la contestazione dei suddetti reati non aveva prestato soccorso ed assistenza a soggetti che si trovavano in gravissime condizioni di salute, anzi dal registro delle persone decedute che prima erano transitati al pronto soccorso, si evince che i parenti degli stessi si erano rivolte ad altre agenzie di pompe funebri presenti ad Avola.

Non solo: in sede di arringa conclusiva anche lo stesso Pubblico Ministero ha avanzato richiesta di assoluzione.
Con la sentenza di assoluzione dell’autista del 118 G.L., si è reso giustizia ad un onesto lavoratore che sacrifica tutti giorni la sua vita per salvaguardare la salute di tutti i cittadini, ma soprattutto, si è reso giustizia alla summenzionata agenzia di pompe funebri il “Fiorista” di Crapula Desirèe, che da anni svolge il suo lavoro con onestà, rettitudine e dedizione, nel rispetto delle regole e della legalità” commenta l’avvocato Antonino Campisi


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