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Avola: 30 anni fa veniva “salvata” la circonvallazione. Fulvio Manno ricorda la grande opera per la città

Ad Avola fu mandato come Commissario straordinario Fulvio Manno, dirigente della Regione Sicilia, che impegnandosi in prima persona, con il suo pragmatismo ed una maggiore elasticità del suo ruolo, riuscì a collegare tutti i "fili sciolti"e portare a termine l’opera.

Sono passati 30 anni da quel lontano 1993 in cui fu “salvata” la circonvallazione di Avola. Un’opera importante da annoverare nella lista dei lavori pubblici portati a termine. Un’opera che ha risolto i problemi di traffico di allora. Per raggiungere la zona sud della provincia infatti bisognava attraversare il centro cittadino con tutte le complicazioni consequenziali di traffico.

Ai nostri giorni, da quando c’è l’autostrada Siracusa-Gela, la funzione della tangenziale non è così vitale ma all’epoca fu un momento importante per la città di Avola e la sua realizzazione non fu priva di complicazioni, intralci e con un obiettivo finale non facile da raggiungere.

I lavori iniziati, si erano arenati quasi subito per gli intralci burocratici, non ultimo l‘autorizzazione della Soprintendenza. Questi ritardi aprivano la strada ad un ritiro dei fondi da parte del Ministero erogante. Ma è anche vero che a volte dalle contrarietà possono nascere delle occasioni. Lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose ed il relativo commissariamento dell’ente locale furono la svolta per quest’opera.

Ad Avola fu mandato come Commissario straordinario Fulvio Manno, dirigente della Regione Siciliana, che impegnandosi in prima persona, con il suo pragmatismo ed una maggiore elasticità del suo ruolo, riuscì a collegare tutti i “fili sciolti”e portare a termine l’opera.

“Non è stata un’operazione facile sotto tutti i punti di vista – racconta Fulvio Manno – ricordo che all’epoca subimmo anche minacce ed un attentato notturno ai locali di fronte gli uffici del comune. Fu allora che decisi che dovevamo organizzare delle ronde notturne con gli organi di Polizia, Carabinieri ed anche Vigili Urbani. Dovevamo far capire che la città non era abbandonata a se stessa. E così è stato. E poi riuscii a riprendere il discorso con le parti in causa del progetto: ingegneri, manovalanze, Soprintendenza e Ministero. Collegare tutti verso un unico obiettivo: portare a termine l’opera”.

Oggi la circonvallazione di Avola non è vitale come 30 anni fa ma è un’icona di quello che si può realizzare se c’è la volontà di portare a termine ciò che si è iniziato.


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