È in corso in queste ore un imponente intervento antincendio tra Cassibile e Avola, dove un rogo di vaste proporzioni ha colpito la vegetazione dell’area, alimentato dal caldo e dal vento.
Sul posto operano due squadre dei Vigili del Fuoco, supportate da personale della Forestale e da mezzi aerei, tra cui elicotteri e almeno un Canadair, impegnati nel contenimento delle fiamme.
Le operazioni di spegnimento sono particolarmente complesse a causa della zona impervia e dell’ampia estensione dell’area interessata dall’incendio. Le alte temperature e la siccità delle ultime settimane stanno rendendo particolarmente delicati e numerosi gli interventi delle squadre di soccorso in tutta la provincia.
Relativamente all’incendio che ha colpito la Riserva di Cavagrande di Cassibile, il Codacons Sicilia esprime profondo rammarico e viva indignazione. Difatti, purtroppo, non si tratta certo di un episodio isolato, poiché la storia recente registra un incendio ogni anno, che causa danni ingenti al patrimonio ambientale della riserva: “con quest’ultimo rogo emerge con chiarezza che la prevenzione continua a fallire, posto che le misure avrebbero dovuto tenere sotto controllo aree ad altissimo rischio durante la stagione estiva, ed è evidente che qualcosa non ha funzionato. D’altra parte, ogni volta le istituzioni provano a correre ai ripari, ma ciò che realmente manca è una strategia preventiva efficace, coordinata e continua. Ebbene, dice Bruno Messina, presidente Codacons Siracusa, questi incendi non colpiscono solo la vegetazione, ma infliggono un duro colpo all’immagine di un sito di rilevanza naturalistica, archeologica e turistica come Cavagrande, minacciando l’attrattività del territorio e la sicurezza di escursionisti e visitatori. Va sottolineato, continua l’avvocato Messina, che la prevenzione antincendio, prevista dalle normative e dai piani di protezione civile regionali, deve essere attiva e trasparente, con controlli periodici su sopravvenuti fattori di rischio (vegetazione secca, assenza di fasce stabili tagliafuoco, sorveglianza aerea e terrestre). E se oggi dobbiamo assistere per l’ennesima volta a questo dramma, è evidente che la pianificazione e la sorveglianza sul territorio non funzionano, dunque vanno riviste profondamente. Il Codacons Sicilia, quindi, evidenzia che è essenziale migliorare le capacità operative della Protezione Civile e delle forze antincendio, perché la stagione calda si profilava già a inizio giugno, e invita le autorità competenti a dare risposte chiare e concrete, attivando con urgenza un piano di prevenzione per ripristinare fasce tagliafuoco e sorveglianza continua, migliorando la tempestività e la disponibilità dei mezzi, in particolare aerei, per intervalli critici e promuovendo un piano di riconversione ambientale e valorizzazione post-incendio della riserva, coinvolgendo le comunità locali e le associazioni ambientaliste. Il Codacons Sicilia, infine, ribadisce la necessità di cambiare approccio per scongiurare il ripetersi di questo schema distruttivo, sempre a discapito del nostro patrimonio e della sicurezza dei siciliani”.
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