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Il ricordo delle vittime della Shoah e dei Caduti senza croce diventa polemica: scontro tra Anpi, Lamba Doria e Comune

Anche l'associazione "La città che vorrei" interviene con una nota ritenendolo un errore

Lunedì scorso, in occasione della Giornata della Memoria, Avola ha reso omaggio alle vittime della Shoah e ai Caduti civili e militari senza croce con la scopertura di un’epigrafe commemorativa in piazza Vittorio Veneto. Un evento che, forse un po’ a sorpresa, ha creato un dibattito legato ad associazioni e amministrazione comunale.

“Il 27 gennaio è il giorno della memoria, il giorno in cui si ricorda la Shoah – ricorda in una nota l’Anpi provinciale – la persecuzione e lo sterminio nazista degli ebrei, l’abominio delle leggi razziali fasciste. Ad Avola invece si appone una lapide in memoria dei “caduti civili e militari senza croce”, che anche noi onoriamo , sminuendo l’importanza del ricordo e diluendolo con una molto più generica commemorazione di caduti senza sepoltura. Ad aggravare il gesto la firma, accanto a quella del comune di Avola, di un’associazione smaccatamente di estrema destra e nostalgica del ventennio fascista , che non si capisce a quale titolo abbia il diritto di apporre lapidi, seppur in collaborazione. Chiediamo all’amministrazione comunale di rimuovere quella lapide e di sostituirla con una che faccia espresso riferimento alla memoria di una strage di diretta responsabilità dei regimi nazista e fascista”.

A fargli eco l’associazione “La città che vorrei” che, attraverso un’altra nota del presidente Giuseppe Caruso ricorda come la posa di una epigrafe commemorativa il giorno della memoria, dedicata “esclusivamente” ai Caduti civili e militari senza croce, “oltre a recare una significativa modifica e a deturpare il Monumento ai caduti della Grande Guerra, è un errore e una fatto intollerabile per diverse ragioni storiche e valoriali”.  Quel monumento fu eretto e inaugurato nel 1931, in quella che assunse il nome di piazza Vittorio Veneto, proprio per ricordare la omonima battaglia che determinò la vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale. Da allora nessuna Amministrazione ha mai apportato modifiche al monumento e quando si sono voluti ricordare i caduti in altri eventi bellici si sono scelti altri luoghi, così come si è fatto con il monumento ai “Caduti del mare” posto di fronte alla scuola Capuana: “I caduti civili e militari senza croce, a cui va il massimo rispetto perché con il loro sacrificio sono stati il presidio delle nostre libertà, non possono (e non devono) essere confusi con i sei milioni di ebrei a cui è dedicata la Giornata della Memoria. Ed è ancora cosa peggiore e vile aver omesso in quella targa marmorea il ricordo delle vittime dello sterminio nazifacista. Ad Avola abbiamo assistito il 27 gennaio a un’insipiente parata, ad una sgrammaticatura istituzionale, ad un momento di celata propaganda, alla esaltazione di errori storici che certamente finiranno per provocare danni educativi ai giovani studenti coinvolti (speriamo non loro malgrado) dai dirigenti scolastici”.

Immediata la replica dell’amministrazione comunale e dell’associazione Lamba Doria, che ritengono necessario chiarire alcuni punti: “Innanzitutto, si respinge fermamente l’accusa di voler “sminuire” o “diluire” la memoria della Shoah. Il Giorno della Memoria è e resta una giornata imprescindibile per ricordare l’orrore della persecuzione e dello sterminio degli ebrei. Nessuna iniziativa locale può o deve metterne in discussione l’importanza. La lapide in questione ha un intento diverso: onorare la memoria di coloro che hanno perso la vita nei conflitti e nelle tragedie del Novecento senza una sepoltura o un segno di riconoscimento. Questo non equivale in alcun modo a sovrapporsi al significato del Giorno della Memoria. La storia di ogni comunità è fatta anche di sofferenze locali, di persone cadute senza un nome e senza un ricordo, che meritano rispetto indipendentemente dalle circostanze della loro morte. Riguardo all’affermazione che l’ANPI definisce l’associazione Lamba Doria “smaccatamente di estrema destra e nostalgica del ventennio fascista”, si ribadisce che la memoria dei caduti non deve essere terreno di scontro politico. La commemorazione dei defunti, di qualsiasi schieramento o estrazione sociale, è un atto di pietà umana e di riconoscimento storico. È evidente se si tratta solo di un giudizio ideologico ed è ingiusto e stucchevole trasformare un momento di ricordo in un’occasione di divisione. L’iniziativa è stata condivisa dal Comando Militare Marittimo Sicilia Comandante Amm.di Divisione Andrea Cottini e ha visto la partecipazione di Autorità civili e militari di Siracusa e del Ten. Col. Marco Marziano in rappresentanza del Comandante Militare dell’Esercito in Sicilia Generale di Brigata Francesco Principe, la Dott.ssa Bonaccorso Apollonia in rappresentanza del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, l’ Avv. Giorgio Nicastro del Lago Direttore del Consorzio Universitario di Siracusa -Giovanni Paolo II. Seguita dalla benedizione di don Marco Rabbito, presenti anche le delegazioni di alunni degli Istituti Comprensivi Bianca e Capuana, accompagnati dai rispettivi Dirigenti scolastici. L’iniziativa ha coinvolto numerosi soci delle associazioni combattentistiche e d’Arma del comprensorio di Siracusa, l’Associazione Nazionale Carabinieri, l’Associazione Arma Aeronautica, l’Associazione Nazionale Bersaglieri, l’Associazione Nazionale Finanzieri di Avola, l’Associazione Marinai d’Italia di Avola, l’Associazione Culturale Lamba Doria di Augusta e Siracusa, Avola. Il dovere delle istituzioni è promuovere una memoria storica condivisa, che non cancelli le differenze ma che non si chiuda in un’unica lettura del passato. Per questo, si respingono le affermazioni auspicando piuttosto un dialogo che consenta di arricchire il senso delle commemorazioni, nel rispetto di tutte le vittime della storia”.


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