In tendenza

Circonvallazione. Le parole dell’ex consigliere Caruso: “Avola non era una città abbandonata a sé stessa”

Giuseppe Caruso, consigliere comunale negli anni in cui furono svolti i lavori sulla circonvallazione, interviene a seguito delle dichiarazioni di Fulvio Manno

Foto Esagonoilgiornale

Riceviamo e pubblichiamo la lettera a firma di Giuseppe Caruso, consigliere comunale nella prima metà degli anni ’90 del secolo scorso e vice durante la sindacatura di Burgaretta, che ha deciso di intervenire relativamente all’articolo contenente la dichiarazione di Fulvio Manno sulla circonvallazione di Avola:

Gentilissimo direttore, ho letto l’intervista al dr. Fulvio Manno sulla circonvallazione di Avola e ho atteso che altri intervenissero a tutelare il buon nome della città ristabilendo la verità storica e correggendo alcune inesattezze. Si vede che abbiamo visioni differenti sul ruolo che compete a chi rappresenta una comunità. Nell’intervista si afferma che “Lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose ed il relativo commissariamento dell’ente locale furono la svolta per quest’opera”. Il consiglio comunale di Avola non venne sciolto, a novembre del 1992, per infiltrazioni mafiose ma perché la maggioranza dei consiglieri comunali, fra cui lo scrivente, si dimise. Il dr. Manno fu Commissario straordinario al Comune per un periodo breve di tempo, ed esattamente dal 21 gennaio 1993 al 10 giugno dello stesso anno, dopo di che, a seguito della elezione diretta del sindaco, si insediò il prof. Elia Li Gioi. Il giorno successivo allo scrutinio elettorale, a seguito di una brillante operazione di polizia, vennero arrestate numerose persone accusate di estorsioni, omicidi, detenzione di armi e altri reati. I ritardi che si stavano accumulando nella esecuzione delle “Opere a salvaguardia dell’abitato di Avola” furono oggetto di una denuncia a firma del compianto on. Burgaretta, sindaco dell’Amministrazione della quale facevo parte come vice, indirizzate a numerose Autorità, compreso l’Alto Commissariato per la lotta alla mafia. Si riscontrò un forte impegno corale della classe politica e della struttura burocratica per portare a termine i lavori e fare in modo che non venisse revocato il finanziamento. Nessuno disconosce l’impegno del dr. Manno, ma respingo fermamente la rappresentazione che Avola era una città abbandonata a sé stessa. Nei momenti importanti la classe politica di allora era capace di fare squadra. Grazie per l’ospitalità“.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni