La Giunta ha aderito al progetto “Carta d’identità-Donazione organi”: è possibile, al momento della richiesta di una carta d’identità o del suo rinnovo, dichiarare ufficialmente se voler essere un donatore di organi e l’eventuale assenso sarà riportato sul retro del documento. L’anagrafica del nuovo donatore di organi sarà inviata alla banca dati centrale dell’Aido.
Il fondatore e presidente onorario dell’Aido avolese, Orazio Busà, racconta la sua esperienza per incentivare la donazione: “mio figlio Giovanni è venuto a mancare nel 2001 ed è stato il primo donatore di organi della città. Adesso grazie a lui vivono 7 persone. Sin da quel momento ho capito quando fosse importante diffondere questa cultura. Negli ultimi anni in Sicilia abbiamo fatto grandi passi avanti. Adesso siamo la quarta regione italiana per numero di iscritti“.
In Italia ci sono più di 10 mila persone in attesa di trapianto e 30 mila organi ogni mese finiscono sotto terra, da qui l’incentivo a donare e un appello: “non può esistere un reparto per acuti senza la rianimazione. Bisogna aprire quella “stanza” del Di Maria perché serve a salvare vite umane“.
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