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Avola, sul caso Tari e accertamenti idrici un’altra interrogazione all’amministrazione comunale

Ad Avola si torna a parlare della gestione della riscossione dei tributi comunali

Ad Avola si torna a parlare della gestione della riscossione dei tributi comunali. Lo scorso 9 luglio, i consiglieri Luciano Bellomo, Fabio Iacono e Giovanni Rametta hanno protocollato un’interrogazione rivolta al Sindaco, all’Assessore al Bilancio e agli organi di controllo del Comune, sulla questione che riguarda i centinaia di avvisi di accertamento esecutivo per il pagamento del canone idrico notificati ai cittadini nel novembre del 2023, tramite la società incaricata SO.GE.R.T., riferiti a periodi che vanno dal 2012 al 2016 e all’anno 2021.

Secondo i consiglieri firmatari, una parte consistente di queste richieste si riferirebbe a somme ormai prescritte, ovvero per le quali sarebbe scaduto il termine legale per la riscossione. In molti casi, fanno notare, ci sarebbero già stati annullamenti in autotutela da parte della stessa Sogert o del Comune, tanto nella fase giudiziale quanto in quella extragiudiziale. Nel frattempo, decine di cittadini avrebbero già deciso di opporsi formalmente, rivolgendosi al Giudice di Pace per quanto riguarda il canone idrico, e alla Corte di Giustizia Tributaria per la TARI.

“Il problema – sottolineano i consiglieri – è che a oggi non esiste una comunicazione ufficiale o trasparente da parte dell’amministrazione. Le notizie disponibili sono arrivate solo in modo frammentario, attraverso la stampa locale o grazie all’impegno di un’associazione cittadina. È per questo che si è reso necessario un atto formale come l’interrogazione, con l’obiettivo di fare piena luce su una vicenda che tocca le tasche di molti avolesi”.

Nel testo, gli interroganti chiedono di sapere quanti siano gli avvisi effettivamente inviati, quanti i ricorsi presentati, quanti i casi vinti o persi dal Comune e dalla Sogert. “Si chiede anche di conoscere l’entità delle spese legali sostenute, in particolare in quei procedimenti in cui l’amministrazione è risultata soccombente. Un’altra richiesta importante riguarda i pignoramenti presso terzi: quanti ne siano stati notificati, quanti abbiano prodotto effettivamente un recupero delle somme e quanti siano invece stati annullati o respinti. E ancora, i consiglieri vogliono sapere quanti di questi procedimenti siano stati appellati e a quale costo per l’Ente in termini di incarichi professionali e parcelle”.

Anche sulla TARI le domande sono pressanti. “Si chiede conto del numero di pignoramenti effettuati, delle somme incassate, delle eventuali soccombenze giudiziarie e delle relative spese legali. I consiglieri pretendono risposte dettagliate, con attestazioni formali firmate dai responsabili dei servizi interessati”, si legge ancora.


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