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Avola, “furbetti” delle tasse: scintille in Consiglio comunale tra opposizione e maggioranza

L'affondo a proposito delle casse comunali che, secondo Campisi, soffrirebbero per colpa dell'amministrazione Cannata

Affondo del consigliere di opposizione Nino Campisi all’attuale amministrazione comunale, durante l’ultima seduta del civico consesso. Oggetto del contendere la riscossione dei tributi locali. Al centro del dibattito, tra l’altro,  i contenuti di una mozione, firmata anche dal consigliere Campisi: “andavano bene le ragioni della mozione, che ho firmato con convinzione e che aveva come obbiettivo la sensibilizzazione dei cittadini per il pagamento delle tasse ma non posso permettere nell’immediatezza azioni volte a colpire i contribuenti nelle ferite aperte  del periodo di crisi che stanno attraversando – ha detto Campisi -. I cittadini soffrono per il caro tutto, la città è spenta disorganizzata e abbandonata nelle periferie e non può continuare a vivere di mala ordinarietà“.

Secondo il consigliere, il parere negativo all’emendamento presentato dallo stesso alla proposta di deliberazione 2 posta all’Ordine del giorno denominata “servizio di riscossione coattiva delle entrate comunali. Affidamento del servizio ad Agenzia delle Entrate riscossione” che “ha certificato che le casse comunali sono vuote causa gestione incontrollata della precedente amministrazione Cannata che in dieci anni altro che risanare i conti non ha fatto altro che accendere mutui e prestiti e aumentare l’anticipazione di cassa, tant’è vero che gli uffici e i revisori si sono visti costretti a esprimere parere negativo al mio emendamento perché è necessario procedere con la riscossione forzata dei tributi“.

Campisi, dunque, dopo un acceso confronto con l’assessore Fabio Cancemi e il consigliere di maggioranza Tullio Urso, ha invitato il sindaco e il presidente del Consiglio comunale a dimettersi e “liberare i cittadini, imprenditori commercianti definiti “furbetti” da cartelle esattoriali e azioni esecutive forzate che in questo momento storico non meritano“.

Proprio Cancemi e Urso hanno replicato al consigliere di opposizione. “Campisi mente sapendo di mentire – ha dichiarato Urso – rimandare l’affidamento ad Agenzia delle Entrate riscossione, come proposto dal suo emendamento, non ha senso, genererebbe un equivoco nei cittadini che potrebbero pensare di non dovere pagare adesso le tasse ma di dover aspettare le cartelle esattoriali. Al momento le tasse sono evase non solo da chi non le può pagare, e queste famiglie sono aiutate dal Comune con una serie di iniziative, ma anche da chi volontariamente decide di non pagare pur avendone i mezzi. Dovrebbe sapere Campisi che i servizi erogati dal Comune sono garantiti dalle tasse e, dunque, non si può prestare il fianco a chi evade“.

Cancemi entra nello specifico e rimanda al mittente l’accusa mossa all’amministrazione Cannata di avere svuotato la casse comunali: “È  totalmente falso quanto afferma Campisi e smentito dai documenti sulla precedente amministrazione Cannata in quanto non sono stati accesi mutui e prestiti perché c’é un divieto categorico per l’ente che ha in corso il piano di equilibrio. Il Comune ha dovuto invece pagare proprio i debiti delle precedenti amministrazioni. Non vesseremo i cittadini con le tasse, così come fa intendere Campisi. Quest’anno l’amministrazione comunale è stata già gravata da un esborso di 2milioni e 400 mila euro, legato a un pignoramento della Sled (società costruzione depuratore) ai quali si sono aggiunti 570 mila euro dovuti alla Astaldi, società circonvallazione  una considerevole somma che avremmo potuto dilazionare in 3/4 anni e dunque non caricarla sul bilancio del 2022. Con l’anticipazione di cassa, a cui abbiamo dovuto ricorrere per pagare queste somme cosi alte, i Revisori dei conti, hanno chiesto al Comune, con urgenza, di optare per il recupero delle tasse non pagate dai cittadini; questo provvedimento è stato presentato attraverso una mozione e controfirmata da tutti i 24 consiglieri comunali, Campisi compreso. Troviamo dunque contradditoria la sua posizione, che da un lato firma per il recupero e il risanamento delle casse comunali, e dall’altro si rende promotore di un posticipo

Infine, entrambi concludono: “è chiaro che dovrebbe dimettersi il consigliere Campisi e non di certo l’attuale amministrazione, bisogna saper leggere e comprendere quello che si dice, alla luce anche della mozione che lo stesso Campisi ha votato“.


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