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Avola, accusato di maltrattamenti, violenza privata e rapina: 30enne assolto

Provata la penale responsabilità del giovane avolese solo per il reato di resistenza a pubblico ufficiale

Si è concluso con una sentenza di assoluzione per i reati di maltrattamenti, violenza privata, rapina perché i fatti non sussistono e condanna, invece, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale a 6 mesi di reclusione. I giudici del Tribunale Collegiale di Siracusa hanno concluso così il processo iscritto a carico di Vincenzo Di Stefano , classe ‘92, per il quale lo stesso era stato tratto in arresto dagli agenti del Commissariato di polizia di Avola il 3 febbraio 2020.

L’imputato venne tratto in arresto dagli agenti del commissariato dopo la segnalazione della sua convivente che avrebbe detto di essere stata maltrattata dal compagno. Il giovane avolese si sarebbe presentato  al commissariato ma sarebbe stato fermato da un poliziotto, con cui sarebbe nato un diverbio dai toni accesi, da qui l’accusa per resistenza a pubblico ufficiale. Il collegio, a conclusione del processo, per il quale la pubblica accusa aveva invocato la condanna per tutti i reati richiedendo una pena pari a 3 anni di reclusione, ha concluso con una sentenza di assoluzione per tutti i reati in contestazione, riconoscendo invece provata la penale responsabilità del giovane avolese solo per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.

Il Tribunale ha, così, accolto i motivi addotti dal difensore dell’imputato, l’avvocato Natale Vaccarisi, che ha puntato tutto su ciò che è emerso durante la fase dibattimentale e dai testi escussi durante l’istruttoria. Il tribunale depositerà per tale decisione la motivazione nei trenta giorni previsti dalla legge.


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